Questa mattina apro la pagina web del Post, unico giornale serio che leggo. Mi è venuta subito una sorta di depressione esistenziale. Prima notizia, il piano di evacuazione dell’ultima città controllata da Hamas di Israele. E vabbè, mi dico, volta pagina, sai che fino a che Netanyahu non ha deciso di aver cancellato Hamas dalla faccia della terra, non si fermerà. Non posso dargli del tutto torto, anche se soffro per le migliaia di Palestinesi morti o sofferenti per quella situazione assurda. Voluta da loro però, perché Hamas e Palestinesi sono due sinonimi.

Scorro la pagina di due step, e mi trovo un’immagine allucinante di migliaia di Tir che, in entrata dai caselli in autostrada, bloccano praticamente tutte le corsie anche alle poche automobili. Pare che in Italia non ci siano mai stati così tanti Tir sulle autostrade. E noi svizzeri ci lamentiamo perché non viene incentivato l’uso del trasporto via ferrovia! Demoralizzante…il consumismo estremo porta anche a questo. Quando vogliamo mangiare le fragole a dicembre, gli avocado e i mango tutto l’anno, poi non dobbiamo lamentarci se le strade sono intasate.

Scendo ancora, e la foto seguente è un tripudio di giallo e verde: l’enorme manifestazione dei sostenitori di Bolsonaro in Brasile. Un “vice” Trump giallo-verde, uno che afferma gli siano state rubate le ultime elezioni, senza portare alcuna prova. Uno che è accusato di aver tentato un colpo di stato, nonché altre nefandezze. Uno che voleva militarizzare le scuole. Uno che chiamare Nazista è ancora poco.

Poi arrivo alle notizie delle prime pagine di oggi su tutti i quotidiani italiani, e lì trovo le manganellate agli studenti (agli studenti!!!!!) che pacificamente manifestavano in piazza a Firenze e Pisa a favore della Palestina.

E poi: quanti soldati russi sono morti nella guerra in Ucraina? Le donne che fanno parte del Ku Klux Klan. E altre notizie più o meno importanti, ma tutte che segnalano un aumento di aggressività, intolleranza, individualismo generale in tutto il mondo. Che in questo periodo storico è davvero un brutto mondo!

Sono dispiaciuta e preoccupata per i miei nipoti, io ormai vado verso la fine di questo mio cammino sulla terra, ma come sarà il loro mondo quando cresceranno? Cosa troveranno nel loro futuro? Mi dicono che non posso gestire ciò che non posso cambiare, posso solo accettarlo. E’ vero, ed è ciò che sto cercando di fare. Accettare che ora, qui, in questo momento, sto vivendo in una società che non mi piace, che non mi appartiene, nella quale mi sento estranea.

Mondo impazzito

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