Mio figlio è tornato a parlare con me. Posso dire che è tornato in un senso più ampio, ma di questo non ne sono ancora così sicura. Ci siamo sentiti due volte al telefono, le sue scuse, le spiegazioni, la mia reticenza ad ascoltare ciò che mi fa male sentire, ascoltare, accettare… poi qualche scambio di messaggi whatsap, foto e saluti. Domenica prossima forse ci vedremo, vorrebbe venire a trovarmi: da un lato non aspetto altro che rivederlo, dall’altro ne ho quasi paura: sono trascorsi più di due anni dall’ultima volta che l’ho visto di persona, mi chiedo come sarà ora. Avrà la testa rasata? Avrà la barba oppure il visto glabrio? Come sarà vestito? Tutto di nero come si confà a quei suoi compagni del movimento a cui ora appartiene? Oppure in mio rispetto si abbiglierà come al solito, casual? Avrà qualche strano simbolo addosso? Una svastica forse? Spero di no, così come sono “quasi” certa che non avrà tatuaggi, lui ha paura del dolore. Ma non si può mai dire, è così cambiato in questi ultimi anni… Quello di cui sono certa è la mia difficoltà ad accettare questa sua parte, questa sua ideologia così lontana dalla mia.
All’inizio, quando l’ho saputo, ho avuto una sorta di rigetto, un profondo dolore che non mi lasciava accettare questo figlio nella sua completezza. Poi, lavorandoci sopra, leggendo, confrontandomi con chi mi poteva aiutare a capire, ragionando, ho capito che mio figlio è “anche” questo.
Ogni essere umano è destinato a compiere il proprio destino, che a noi genitori non è dato conoscere perché solo la sua anima sa per cosa si è incarnata in quel suo corpo che noi genitori abbiamo generato. E se questo è la sua strada, quella che lui è destinato a percorrere, chi sono io per contrastarla? Posso solo accettarla. Accettare ciò che non posso cambiare.

Accettare mio figlio così come è, con la sua parte che da mamma conosco bene, ma anche con quella sua adulta che invece non conosco, che è solo sua.
Quello che posso fare per me stessa però, è difendermi da ciò che non mi appartiene e che non fa parte di me.

Mio figlio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.