Lingue e parole

Lingue e parole

Nascere e crescere in Svizzera ci da il vantaggio di conoscere quasi da subito altre lingue. Il nostro è un Paese con quattro lingue, diverse religioni e culture, e ciò è un arricchimento. Anche per quanto riguarda il lavoro a maglia quindi noi svizzere siamo avvantaggiate, perché facilmente comprendiamo le istruzioni in francese e tedesco, e ora anche in inglese dato che viene insegnato a scuola come quarta lingua (o qualche volta come prima!). Sicuramente il fatto di conoscere una lingua avvantaggia nel leggere sigle e modi di dire tipici del lavoro a maglia.

Ma se l’italiano è (a mio parere) una lingua meravigliosa, ricca di tante sfumature, in certi momenti è poco pratica. L’inglese è molto diretto, semplice, gli basta una parola sola per definire ciò che facciamo con lana e ferri: knitting.

Anche il francese, che per certi versi è più simile all’italiano in quanto a musicalità, per non parlare della sua difficoltà grammaticale, usa un termine unico: tricoter.

Il tedesco ha già di per sé termini formati da un solo vocabolo per definire ciò che in altre lingue richiede una frase intera, ragion per cui anche per la maglia non è diverso: Stricken.

Noi che siamo le figlie di Dante e del Rinascimento, dobbiamo infiorire il nostro fare con un più lungo: lavoro a maglia. Ma quanta bellezza c’è in tutto ciò?

 

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