Ferri circolari, che passione!
Oggi riprendendo un discorso aperto da una gentile lettrice che mi ha scritto, vorrei parlarvi dei ferri circolari. Amore e odio di molte di noi. Non c’è storia, o li si ama alla follia, o li si odia profondamente. C’è chi, come me, da quando li ha scoperti non li lascia più e ha messo in cantina i ferri tradizionali, e chi invece non riesce a farsene una ragione e li abbandona dopo pochi tentativi. Voglio quindi tentare di aiutare queste ultime sopratutto e dare qualche semplice indicazione. Che ovviamente è solo la mia opinione, dettata dalla mia esperienza.
Innanzitutto per chi inizia a scoprire questo mondo alternativo, suggerisco di non utilizzare quei ferri circolari già pronti, tutto un pezzo, che si trovano a poco prezzo anche sulle bancarelle del mercato. Per il semplice motivo che questi ferri hanno il cavo rigido, poco flessibile, e dato che viene venduto con il cavo arrotolato stretto, questo trattiene la forma si può dire per sempre, rendendo difficile lavorare. Quindi signore mie, sforzatevi un attimo e piuttosto acquistate una coppia di ferri e un cavo separato, come questi:
Per iniziare potete acquistare anche una sola coppia di ferri, della misura che usate più spesso, per poi eventualmente aggiungere altre punte. Questi sciolti ti potete trovare online qui.
Se invece siete coraggiose e avete deciso di “buttarvi” nell’acquisto di un set completo, sorge il dubbio su quale marca scegliere.
La marca più diffusa sicuramente sul web e nel giro delle varie knitter sono i Knit Pro.
Amore e odio anche qui. C’è chi li trova formidabili e chi li considera una vera “schifezza” (scusatemi l’espressione…).
Io ho avuto il set con le punte in legno, e mi ci sono trovata bene per iniziare e imparare ad utilizzarli con la tecnica continentale (con il filo nella mano sinistra). Unico difetto, le punte più sottili (no. 3 – 3,5) si rompono facilmente! Allora sono passata al set con le punte in metallo, ma mi ha un po’ deluso. La custodia non è così carina e comoda come la prima (che si vede nella foto), e le punte in acciaio sono molto lucide e scivolose, forse troppo. Però sicuramente non si rompono… Nel set ci sono punte dal no. 3,50 al no. 8 e 4 cavi di misure diverse: 40, 60, 80, 100 cm. con chiavette e tappi per chiudere il filo. I cavi si fissano alle punte avvitandoli e si fissano con una chiavetta da inserire e stringere, acclusa nel set.
Ho poi un secondo set che adoro, marca Hyia Hyia, nella bella confezione in stoffa, forse meno pratica di quella rigida di Knit Pro ma sicuramente elegante e leggera da portare in giro.
I ferri sono leggeri, nel mio set vanno dal no. 3 fino al 6 con misure intermedie: 3,25 – 3,50 – 3,75 ecc. e cavi da 40, 60, 80, 100 cm. che si avvitano alle punte e si fissano stringendo con una striscia di cuoio acclusa. Unico neo, ho dovuto acquistare a parte le chiusure sia per le punte dei ferri che per fissare il lavoro sui cavi. Il vantaggio di questa marca è che il cavo, pur essendo fissato al ferro, ruota su se stesso ed evita che il lavoro si arrotoli mentre si procede, sopratutto nella lavorazione in tondo. Una particolarità molto comoda!
Questa particolarità so che esiste anche in un altro set, marca Tulip,
che vengono venduti solo nel sito norvegese Pickles e sono piuttosto costosi. Un’amica che li ha acquistati è molto soddisfatta, inoltre si possono acqusitare anche le punte separatamente, in modo da formare il proprio set con le proprie esigenze. Se siete amanti dei filati sottili e non userete mai i ferri sopra il no 5, è inutile che acquistiate tutto il set completo! In questo modo potreste risparmiare e fare il vostro set personalizzato.
Altre marche sicuramente ottime sono i Denise di cui ho letto ottime recensioni, ma che personalmente mi lasciano dubbiosa per via delle punte in plastica. Questione di gusti, penso.
Gli Addì, comodi per via dell’attacco a baionetta e non a vite come gli altri.
Dicono però che la connessione cavo-punta sia poco scorrevole, si “sente” lo scalino lavorando. Non so, io non li ho provati, un’amica li ha e li trova formidabili. Anche in questo caso, penso sia una questione personale e “di mano”, di come cioè si lavora.
Ho lasciato per ultimi questi che, a quanto leggo sul blog di Barbara Ajroldi, una delle mie “guru” di maglia, sono il top del top dei ferri circolari:
Sono americari, i ferri realizzati in alluminio aeronautico, rifinito e lucidato a mano, leggerissimi ed eleganti. Ma anche carissimi! Se proprio volete “lucidarvi gli occhi” li trovate qui.
Se e quando vincerò al superenalotto… magari me li regalerò!
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